La due giorni di disconnessione a Fontana di Thures: un’esperienza personale e soprattutto un’opportunità
Un’esperienza che sottolinea il valore della disconnessione è stata la partecipazione alla gita presso il rifugio Fontana di Thures, un piccolo borgo alpino lontano dalla rete.
Durante questa esperienza, abbiamo avuto l’opportunità di “staccare la spina” dai dispositivi tecnologici e immergerci completamente nella natura.
I due giorni a Thures hanno rappresentato quindi un’opportunità concreta per sperimentare la disconnessione totale dalla tecnologia e immergersi in un contesto naturale e sociale autentico. Questa esperienza ha mostrato come momenti di stacco dalla routine digitale possano portare benefici tangibili.
Il primo giorno
- Camminata fino a 2400 metri:
Il trekking è stato il primo momento di connessione con la natura. Durante il cammino, senza distrazioni tecnologiche, il gruppo ha avuto l’opportunità di condividere pensieri, racconti e supportarsi a vicenda, riscoprendo il valore del dialogo e della collaborazione, raggiungendo pian piano Cima del Bosco. - Momento di gruppo in rifugio:
Una volta tornati al rifugio, ci siamo dedicati a giochi di gruppo e chiacchierate. Questi momenti di leggerezza hanno creato un clima di fiducia e complicità, facilitando la comunicazione autentica e senza freni emotivi. - Osservazione delle stelle e dialogo serale:
La sera, usciti a osservare il cielo stellato, è stata l’occasione per riflettere e dialogare liberamente senza la presenza di telefoni. L’esperienza di stare sotto un cielo limpido, lontano dalle luci della città, ha regalato un senso di meraviglia e connessione con il mondo.
Il secondo giorno
- Giochi all’aria aperta e discussioni di gruppo:
La giornata è stata interamente dedicata al gruppo, con attività che hanno stimolato sia il movimento che il confronto su diverse tematiche. Abbiamo avuto l’opportunità di esprimerci liberamente, senza la pressione di dover apparire o essere giudicati.
Momenti significativi della gita:
- Riscoperta della semplicità:
Senza l’interferenza dei social media, abbiamo riscoperto insieme ai professori il piacere di attività semplici, come camminare nei boschi, giocare a carte e raccontare storie davanti al fuoco. - Socializzazione autentica:
Privati dei nostri cellulari, abbiamo instaurato relazioni più autentiche, confrontandoci su temi personali, imparando ad ascoltare e capire e semmai confutare la persona davanti. - Riflessività:
La mancanza di distrazioni digitali ha offerto spazi di riflessione individuale.
Alcuni di noi si sono aperti mentalmente e hanno raccontato cose proprie, anche al fine di farsi una bella risata.L’esperienza di Fontana di Thures dimostra che disconnettersi è fondamentale per il benessere psicofisico degli adolescenti. In un mondo sempre più dominato dalla tecnologia, è necessario promuovere momenti di distacco, incoraggiando attività che favoriscano la riflessione, la connessione autentica e la riscoperta della natura. Non si tratta di demonizzare la tecnologia, ma di trovare un equilibrio che consenta agli adolescenti di sfruttare i benefici del digitale senza subirne le conseguenze negative.
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